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Corriere della Sera - 01 settembre 2013

Tattiche di resistenza

Il quartetto che suona un brano di sei ore
Lo spirito «Lo spettatore sia pronto a un'esperienza diversa da un concerto e si faccia cullare dalle note»
U n viaggio di quasi sei ore, condotti dalle trame tracciate da un quartetto d'archi, in un'evoluzione di forme che, come nei tappeti anatolici amati e collezionati dal compositore Morton Feldman, si ripetono in modo imperfetto, mostrando infinite variazioni: sarà un'esperienza di ascolto fuori dalla norma quella che attende gli spettatori di MiTO il 13 settembre nella chiesa di Santa Pelagia a Torino. Il Quartetto n. 2, parte della tarda produzione di Feldman è stato scritto nel 1983 , è monumentale e minimale: un movimento unico, senza pause e con dinamiche estremamente ridotte, per 124 pagine di partitura. Ad affrontare (per la quinta volta) l'impresa sarà il Quartetto d'archi di Torino, composto dal violoncellista Manuel Zigante, dal violista Andrea Repetto e dai violinisti Vittorio Marchese e Umberto Fantin

Vercellino Milena

19 giugno 2013

String Quartet II, Morton Feldman – Bologna 18-05-2013

E’ il Quartetto d’archi di Torino a raccogliere la sfida all’interno della splendida e suggestiva cornice del Santuario del Corpus Domini di Santa Caterina a Bologna e c’e’ un senso epico e profondo nel sublimare la fatica e il dolore che inevitabilmente una durata tanto dilatata porta con se’, con l’ipnotico e avvolgente flusso della musica che e’ bene ricordare, e’ tutt’altro che facile da eseguire con le continue variazioni di tempo, da 1/8 a 11/4 che non permettono distrazioni, ancora un’altra straordinaria intuizione di Feldman per mantenere alto il pathos e coinvolgere l’esecutore in un campo totalizzante come avviene per chi ascolta.....l’esecuzione che malgrado l’immane sforzo prosegue senza intoppi, nell’assenza di sbavature ed errori o nulla che sposti la magia del risultato finale.
Tutti musicsiti straordinari che vorrei citare uno per uno: Vittorio Marchese violino I, Umberto Fantini violino II, Andrea Repetto viola, Manuel Zigante violoncello....

Massimiliano Scordamaglia

04 febbraio 2013

Il quartetto di Morton Feldman - testimonianze degli esecutori

Nel 1999 l'amico e compositore Giuseppe Gavazza ci propose di eseguire il Second String Quartet (IISQ) di Morton Feldman regalandoci successivamente il cd del quartetto Flux e la partitura.
La prima cosa che gli dissi fu : "Ma tu sei pazzo!"....


Il Corriere Musicale - 04 gennaio 2013

Feldman e il Secondo quartetto, mettetevi comodi

Al castello di Rivoli l’esecuzione integrale della monumentale opera (6 ore) del compositore americano nell’interpretazione del Quartetto d’archi di Torino

In una vasta sala sotto le capriate del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, eravamo in parecchi a partecipare all’evento Music for a long time nello scorso dicembre. Occasione rarissima di ascoltare l’esecuzione, da parte del Quartetto d’Archi di Torino, del Secondo Quartetto di Morton Feldman, circa 6 ore di musica ininterrotta e di enorme difficoltà esecutiva. Il Secondo Quartetto fu scritto per il Kronos Quartet che lo eseguì 6 volte in versione abbreviata;[...] Il Quartetto di Torino (unico in Italia ad averlo in repertorio) lo ha già eseguito a Bolzano nel 2009 e in Olanda nel 2010.
[...]
Il concerto è stato bellissimo, i musicisti eccellenti [...] hanno aggiunto pathos e intensità alla musica di Feldman, che forse proprio per la sua implacabile trasparenza è spaventosamente difficile. [...]

Luciana Galliano

Il Giornale della Musica - 13 settembre 2011

Verdi in Senato

Un aula del Senato dove non senti volare una mosca, dove nessuno grida o si insulta, ma dove ascolti solo Verdi e il suono degli applausi. Esiste un’aula del Senato così: a Torino, a Palazzo Madama

Susanna Franchi

Musica - 01 luglio 2011

Il Quartetto di Torino è fra i grandi complessi cameristici di casa nostra, in confidenza con i classici (anche quelli del Novecento); capace di affrontare un brano intellettualmente e strumentalmente complesso come i Cinque Pezzi di Casella con impeccabile scioltezza e di restituire i quartetti donizettiani e verdiani con una chiarezza, un respiro, una cura del dettaglio - appunto - quartettistici.

Alberto Cantù