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Terpress - 03 ottobre 2009

Sono le ore 4 del mattino di sabato 3 ottobre 2009 ed è da poco terminato un concerto iniziato ieri alle ore 20, a Bolzano, nella Chiesa dei Domenicani (..) il Quartetto d'Archi di Torino ha eseguito il Quartetto n.2 di Morton Feldman (...) un brano di rarissima esecuzione che, articolato in unico movimento, dura circa 6 ore; questa esecuzione iniziata alle 20,15 è terminata, senza interruzione alcuna, alle 02,36: 6h 16'35'' ininterrotti di musica scritta con esattezza, difficile da eseguire, concentrata; più di 125 pagine di partitura, circa 13.000 misure. Un impresa titanica. Coraggioso, oltreché interprete eccellente, il Quartetto d'archi di Torino a proporre un quartetto così difficile e impegnativo. E' stata un'esperienza emozionante ed unica: più che un concerto un'esperienza di fisica quantistica, un salto in uno spazio-tempo differente...

Giuseppe Gavazza

Il Giornale di Vicenza - 02 marzo 2004

Il Quartetto d’archi di Torino è una delle realtà cameristiche più interessanti del panorama concertistico……la compattezza dei quattro musicisti è fondamentale e anche la loro capacità espressiva non mostra cedimenti …(Bartok quartetto n°6)…i cameristi di Torino si sono disimpegnati con lucida coerenza, perfetta dinamicità e solidità d’insieme padroneggiando i duri scontri armonici con maestria…..(Beethoven op.135)….quelli del Quartetto d’archi di Torino hanno concluso la loro prova con abile superiorità e padronanza tecnica. Molti applausi.

Eva Purelli

il gazzettino - 01 luglio 2002

… Apprezzabile la comunione di intenti dei quattro esecutori dove il pubblico ha potuto cogliere una fusione timbrica ricercata, un dialogo molto partecipe e, soprattutto quella comune tensione verso una meta che contraddistingue le grandi formazioni cameristiche…
… pubblico calorosissimo ed entusiasta.

Roberto Calabretto

La Stampa - 01 giugno 2002

… Non ha bisogno di presentazioni il Quartetto d'archi di Torino, ormai un punto di forza della nostra vita musicale…

Giorgio Pestelli

Il Mattino - 01 marzo 2001

... mostra tutti i dati necessari all'affermazione nella difficilissima arte interpretativa di quella che giustamente si definisce come la più perfetta delle formazioni da camera: consapevolezza dei ruoli, approfondita fino a produrre la dimensione di uno strumento unico ed efficientissimo sul piano tecnico, unità di visione interpretativa, raggiunta evidentemente mediante un accurato confronto di idee, equilibrio sempre attivo sul piano collettivo senza per questo sacrificare la cifra individuale di ciascun solista, slancio e immediatezza espressiva.

Andrea Bambace

La Repubblica - 01 settembre 1999

… Il momento più alto ci aspetta (…) quando il Quartetto d'Archi di Torino già prima segretamente sintonizzato con l'ipersensibilità del quartetto in la minore, accoglie il magnifico violoncello di Andrea Nannoni (…) non sembrerà una esagerazione se, mai come in questo caso, si è toccata con mano nella loro esecuzione l'eredità cameristica del Quartetto Italiano, il valore di una tensione interpretativa trasmessa dall'insegnamento di Farulli, viola dell'indimenticabile complesso. Sacrosanta l'ovazione finale…

Ernesto Napolitano